Descrizione
Il comportamento sessuale dei giovani si è evoluto con le nuove risorse disponibili in una società sempre più connessa, interculturale e sessualizzata. Oltre a essere un luogo di informazione e conoscenza, il web è però diventato anche un luogo di abusi che avvengono sotto forma di scambio di foto e video senza autorizzazione, molestie online, revenge porn, minacce, ricatti.
Qual è, dunque, il nostro ruolo come operatori giovanili nell'educazione non formale? Quali strumenti abbiamo a disposizione per affrontare queste importanti questioni con i giovani?
I professionisti che lavorano sull’educazione dei giovani a volte si perdono tra le mille nozioni e la varietà di strumenti a disposizione per dialogare con loro. E d’altra parte non ci sono molti luoghi in cui gli operatori giovanili possano formarsi e riflettere per poter proporre ai giovani una visione inclusiva, attenta e aperta dell'educazione sessuale e di genere.
Il tema portante del Training “Words for Change” Erasmus+ tenutosi a Cornus, vicino a Montpellier, dal 13 al 21 ottobre scorsi, al quale hanno partecipato Patrizia Pappalardo, Assistente sociale a supporto del Rup e del Direttore di esecuzione del Sai-Msna del Comune di Palermo, e Gloria Zuccaro, Coordinatrice di “Casa dei Mirti” che è una delle sedi Msna del nostro Sai Palermo ed è gestita dal Centro diaconale "La Noce"-Istituto valdese, è stato appunto quello di fornire agli operatori giovanili gli strumenti per affrontare l'educazione sessuale nei loro progetti ed esplorare il legame tra stereotipi di genere e le implicazioni che ciò comporta per la sessualità.
La formazione
Durante i sette giorni francesi di formazione, i partecipanti hanno lavorato ad una prima analisi per comprendere appieno il tema e ad una successiva riflessione che ha condotto, grazie anche al lavoro in piccoli gruppi, ad una fase pratica. Durante tutta la formazione, la scrittura è stato il supporto principale, mentre i momenti più ludici e l'uso di strumenti e giochi didattici hanno consentito di personalizzare fortemente la riflessione di ciascuno.
«Un’esperienza, questa, che ha offerto strumenti concreti per promuovere un linguaggio consapevole nei contesti educativi e sociali, favorendo la partecipazione, l’ascolto e l’empowerment di ogni persona. In un clima di confronto autentico e interculturale, abbiamo sperimentato nuovi approcci pedagogici e comunicativi capaci di generare dialogo e cambiamento», ha detto Patrizia Pappalardo.
Durante la settimana di lavoro è stato quindi possibile approfondire i concetti legati al genere e alla sessualità e alla loro storia, creare strumenti educativi e un kit di strumenti su genere e sessualità utili nella vita professionale quotidiana. Ma soprattutto “Words for Change” ha consentito a tutti e tutte grazie a metodologie come fish-bowl, dibattiti dinamici e lettura veloce, di scambiarsi reciprocamente le “buone pratiche” sui diversi argomenti del progetto per ri-centrare la propria posizione pedagogica.
«Le competenze che abbiamo potuto acquisire costituiscono un patrimonio condivisibile all’interno dell’équipe, destinato a tradursi in buone pratiche educative e metodologiche da integrare nel lavoro quotidiano e da trasmettere alle persone che accogliamo nelle nostre sedi del Sai Palermo, per rafforzarne i percorsi di autonomia, inclusione e consapevolezza», ha commentato Gloria Zuccaro raccontando l’esperienza a Cornus.





