Descrizione
Per loro, accogliere non è solo aprire una porta, ma aprire il cuore alla vita, alle storie, alle ferite e alle speranze di chi arriva da lontano, spesso da solo e troppo giovane per aver già dovuto conoscere separazione dalla famiglia e dolore.
«Per la Novi Familia CoopSociale, l’accoglienza è il primo gesto d’amore, il primo ponte costruito verso un futuro possibile. A La Casa di Ina ogni giorno si compie un piccolo miracolo: quello di trasformare la vulnerabilità in opportunità, la solitudine in relazione, il passato in speranza di futuro», dice Lucia Piraino, la responsabile.
Educatori, assistenti sociali, mediatori culturali, psicologi: tutti uniti da una sola missione, quella di "esserci". Con professionalità, ma soprattutto con passione.
«Ogni sguardo che incrociamo è un mondo che chiede di essere riconosciuto, ogni storia che ascoltiamo è una radice che cerca nuova terra. I ragazzi che arrivano da noi ci offrono i loro sogni e noi offriamo loro cura, ascolto, fiducia», continua Piraino.
Il senso dell'accoglienza
Accogliere in un sistema Sai, però, significa anche creare le condizioni affinché i ragazzi e le ragazze escano dal progetto con un'autonomia reale, costruita sul lavoro, sulle competenze, sull'integrazione.
«È con questo spirito che nasce Tocca a tia, il punto di ristorazione sociale interamente gestito da Novi Familia. Qui, i giovani de "La Casa di Ina" trovano una prima occasione di inserimento lavorativo e formativo, imparano un mestiere, riscoprono il valore della collaborazione, della disciplina, della responsabilità. E mentre mescolano ingredienti, imparano anche a mescolare storie, culture, sogni. Crediamo che ogni persona accolta sia, per chi accoglie, una possibilità di cambiamento, un futuro che chiede responsabilità, un’umanità che ci interroga. A questa "chiamata", noi rispondiamo ogni giorno, con cuore, mani e visione. Perché l’accoglienza non è un gesto. È una scelta di vita», conclude Lucia Piraino.