Prosegue il lavoro partecipativo sul “Welcome Kit”

Continua la co-progettazione sullo strumento informativo che servirà ai bisogni orientativi delle persone migranti che arrivano. Il secondo appuntamento, condotto da Giuseppe Candolfo, si è articolato in tre sottogruppi guidati da facilitatori

Data:

14/06/2025

Tempo di lettura stimato:

Prosegue il lavoro partecipativo sul “Welcome Kit”
Prosegue il lavoro partecipativo sul “Welcome Kit”

Descrizione

Il World Café è una metodologia partecipativa che si basa su conversazioni informali in piccoli gruppi per favorire lo scambio di idee, esperienze e proposte. Durante l'incontro, i partecipanti si confrontano intorno a tavoli tematici, facilitati da una guida, e i risultati delle conversazioni vengono raccolti e restituiti in plenaria. Questo approccio valorizza la pluralità dei punti di vista e promuove la costruzione collettiva di conoscenza. L’incontro si è svolto con circa una trentina di beneficiari del progetto SAI del Comune di Palermo, con l’obiettivo di co-progettare un Welcome Kit che risponda ai bisogni informativi e orientativi dei nuovi arrivati. L’attività è stata condotta da Giuseppe Candolfo e si è articolata in tre sottogruppi, ciascuno guidato da un facilitatore.

Risultati sottogruppo 1

Nel corso del confronto, i partecipanti del primo sottogruppo hanno evidenziato l'importanza di ricevere informazioni chiare e comprensibili su diversi aspetti fondamentali per orientarsi nella vita quotidiana. Tra le priorità emerse vi è la possibilità di conoscere e accedere al sistema scolastico e di apprendere la lingua italiana, strumenti essenziali per una reale integrazione. È stata inoltre sottolineata la necessità di comprendere le regole sia della struttura ospitante che del contesto italiano in generale, incluse le norme di comportamento nei rapporti con le altre persone. Grande attenzione è stata rivolta ai documenti: sapere cosa sono, come si richiedono e a cosa servono permessi di soggiorno e carte d’identità è percepito come un passo fondamentale verso l'autonomia. Analogamente, i ragazzi desiderano essere informati sui propri diritti, in particolare in quanto minori, e sulle possibilità legate al diritto al lavoro. Non meno rilevante è il bisogno di orientarsi nel territorio: conoscere le leggi, i luoghi dedicati allo sport e all’aggregazione giovanile, i trasporti pubblici disponibili – autobus, tram, treni e anche monopattini – così come i numeri di emergenza da contattare in caso di necessità. Tra le tematiche emerse con forza vi è anche la casa: capire come si ottiene e si gestisce un’abitazione è considerato un aspetto centrale per costruire il proprio futuro. Infine, i partecipanti hanno espresso il desiderio di acquisire strumenti per affrontare situazioni discriminatorie, comprendere la distinzione tra le figure dell’avvocato e del tutore, e sapere dove si trovano i luoghi di preghiera, riconoscendo in questi aspetti un bisogno di sicurezza, riconoscimento e appartenenza.

Facilitatore: Vincenzo D’Amico

Risultati sottogruppo 2

Nel secondo sottogruppo, i giovani hanno espresso la volontà di ampliare la propria conoscenza del territorio italiano, dichiarando di conoscere soltanto prevalentemente  le città di Lampedusa Milano Roma e Palermo. Questo desiderio di scoperta si collega direttamente al tema della mobilità: comprendere come spostarsi in autonomia, utilizzando bus e treni, è percepito come un elemento chiave per sentirsi parte attiva del contesto in cui vivono. Un’altra questione che ha suscitato domande e perplessità riguarda il compimento della maggiore età. Alcuni partecipanti hanno manifestato difficoltà nel comprendere le ragioni per cui, al raggiungimento dei 18 anni, si debba lasciare la struttura di accoglienza se non è previsto un progetto di proseguo amministrativo. Questo passaggio è spesso vissuto come un brusco cambiamento, non facilmente comprensibile anche per differenze culturali: in molte aree dell’Africa, infatti, si rimane a vivere con la propria famiglia anche dopo il matrimonio. I ragazzi hanno quindi espresso il bisogno di comprendere meglio le dinamiche del passaggio di comunità, nonché l’intero iter legato all’ottenimento dei documenti e i tempi ad esso connessi. Ulteriori bisogni informativi riguardano il funzionamento dei servizi sanitari, la distinzione tra le diverse forze dell’ordine, le opportunità scolastiche e formative, l’accesso allo sport e al lavoro. Infine, è emersa una forte esigenza di condivisione: i giovani hanno espresso il desiderio di raccontare le motivazioni che li hanno spinti a intraprendere il viaggio migratorio, nella consapevolezza che condividere le proprie esperienze possa favorire comprensione reciproca e rafforzare il senso di comunità .E’ inoltre emerso il desiderio di ritorno nel proprio paese di origine dopo aver fatto il percorso di acquisizione delle competenze e conoscenze , per cui diventa necessario il supporto in tal senso per ognuno di loro, ma anche le profonde discrepanze tra cio’ che ci si aspetta partendo e affrontando mille pericoli ( il Sogno) e la (Realtà) con la quale devono scontrarsi quando arrivano in Italia.

Facilitatore: Patrizia Pappalardo

Risultati sottogruppo 3

Il terzo sottogruppo ha sottolineato l’importanza di essere messi nelle condizioni di conoscere meglio il territorio e le opportunità che offre. I partecipanti hanno espresso il desiderio di sapere dove si trovano i principali luoghi di ritrovo e di culto – come moschee e chiese – ma anche le associazioni e gli spazi sociali del centro storico. Tale conoscenza è vista come fondamentale per costruire relazioni significative e per individuare figure di riferimento affidabili nel contesto locale. Anche in questo gruppo è emersa la necessità di conoscere il funzionamento delle scuole, degli ospedali, delle caserme e delle strutture sportive, sia pubbliche che private. Un bisogno trasversale riguarda la chiarezza sui tempi: i ragazzi chiedono maggiore certezza e trasparenza nei tempi di attesa per ottenere documenti, ricevere appuntamenti o accedere a servizi, sentendosi spesso disorientati di fronte a ritardi e mancanza di informazioni. L’orientamento nella vita quotidiana passa anche attraverso piccoli ma significativi dettagli: sapere dove trovare cibo tipico del proprio paese, dove fare la spesa, o a chi rivolgersi per questioni legali. È stata ribadita l’importanza di comprendere a fondo i propri diritti e doveri, il funzionamento delle regole della struttura e dello Stato, le tempistiche relative al lavoro e al riconoscimento del cosiddetto “pocket money”.

I partecipanti dimostrano così una chiara volontà di essere coinvolti e informati, per potersi muovere con consapevolezza nel contesto che li accoglie e contribuire attivamente alla propria crescita personale e sociale.

Facilitatore: Alessandro Sabatucci

Conclusione

L’incontro ha evidenziato l’importanza di creare spazi di ascolto reale in cui i beneficiari possano condividere, senza filtri, bisogni, aspettative e criticità legate ai loro percorsi di accoglienza. La ricchezza dei contributi emersi nei tre sottogruppi restituisce una fotografia complessa ma lucida delle difficoltà incontrate nella fase iniziale dell’inserimento, e sottolinea il bisogno di strumenti concreti, chiari e accessibili per orientarsi nella nuova realtà. Il Welcome Kit, frutto del processo partecipativo, non sarà soltanto un insieme di informazioni utili, ma anche un gesto di accoglienza consapevole, in grado di rispecchiare i vissuti e le domande di chi arriva, valorizzando le loro competenze e favorendo una cittadinanza attiva e informata fin dai primi passi. Il lavoro svolto in questo incontro rappresenta dunque un primo importante tassello verso una progettazione realmente condivisa e sensibile alla dimensione interculturale dell’accoglienza.

Il report del primo incontro sul Welcome Kit, potrete leggerlo qui: https://sai.comune.palermo.it/novita-det.php?id=186&pageId=178

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Capo Area resp. della pianificazione interventi sul sociale, dei serv. di base e disabilità, serv. s

via garibaldi 26

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Ultimo aggiornamento: 16/06/2025 07:23

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