Descrizione
Conoscevo il Terzo settore ma volevo starne lontana, invece durante il periodo dell'università divento volontaria e da quel momento inizia la mia crescita prima personale e poi professionale.
Ho sempre lavorato con ragazzi di minore età, sia italiani che stranieri, e questo mi ha permesso di sviluppare maggiormente le mie competenze. Quello che all'inizio era solo un lavoro, anno dopo anno è diventato una passione che oggi, dopo 13 anni, continuerei a scegliere come ho fatto il primo giorno.
Faccio parte del Sistema di accoglienza integrazione-Sai da qualche anno, accompagno i ragazzi minorenni stranieri non accompagnati dal loro primo ingresso in struttura fino alla fine del percorso educativo.
Mi piace definire questo percorso come una parentesi che si apre quando si inizia a vivere con loro la quotidianità in tutti i suoi aspetti e si chiude quando acquisiscono tutte le competenze e le capacità necessarie per affrontare la vita in autonomia.
All’interno di questa parentesi anch'io, in quanto educatrice, vivo la crescita, la sofferenza, l’ambizione, la diffidenza, i pensieri di ogni singolo ragazzo.
Essere un punto di riferimento per le persone che arrivano in un nuovo paese ha tante sfaccettature a volte positive altre negative ed è proprio questa responsabilità che mi fa continuare a scegliere questo lavoro così dinamico, ma allo stesso tempo faticoso.
Il sistema Sai riesce a cogliere le esigenze dei ragazzi e fornisce alle strutture che accolgono tutti gli strumenti necessari per farlo al meglio. Inoltre ci dà la stabilità necessaria ad aumentare sempre di più la qualità del nostro lavoro, potenziando le nostre professionalità e le nostre competenze.
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