Descrizione
Il percorso: le motivazioni
Dalla fine degli anni novanta ho iniziato un percorso come volontario con l’associazione Arciragazzi Palermo che attraverso l’esperienza diretta sul campo (ho operato nella II e nella V Circoscrizione del comune di Palermo) e un’attività di formazione specifica, mi ha permesso di sviluppare competenze nel campo dell’animazione sociale e dell’educativa di strada, tanto da essere responsabile di tutte le attività dell’associazione rivolte ad adolescenti e bambin* (nella V Circoscrizione: attività di strada, , ludoteca Ragazzarci, Centro Giovani, mentre nella II: attività di strada e coordinamento di 5 centri aggregativi in rete). Al contempo il ruolo di coordinamento mi ha permesso di entrare nelle reti interistituzionali ed avviare percorsi di progettazione congiunta.
Per me entrare nel mondo dell’associazionismo è stata una scelta di impegno sociale e politico: in quegli anni (che seguivano il periodo delle stragi di mafia) sentivo molto il bisogno di condurre una battaglia culturale alla mafia e nel farlo ero convinto che servisse allearsi con le giovani generazioni. Ancora oggi continuo il mio impegno sociale in associazione come volontario (ne sono il presidente). Le mie scelte di vita e lavorative sono sempre state coerenti con quella che è stata la mia esperienza di quegli anni e che hanno sempre avuto come punto di riferimento la Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza.
Esperienze significative
Negli anni successivi, entro a far parte della cooperativa Argonauti (affiliata Arciragazzi) per la quale ho coordinato le attività rivolte agli adolescenti sia in ambito locale (progetti finanziati con fondi ex legge 285) che internazionale (progetti finanziati con l’ex programma gioventù). Al contempo sviluppo competenze specifiche nel campo dell’educazione ai diritti umani con i giovani, diventando altresì formatore per operatori sociali ed insegnanti sui temi dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, dei diritti umani in generale, del gioco inteso come diritto e come strumento educativo, della partecipazione attiva e democratica e della progettazione partecipata, sia con i minori ed i giovani sia con gruppi di professionisti di settore. L’approccio che utilizzo in ambito formativo si basa sull’idea di far acquisire ai partecipanti, (attraverso attività ludiche, giochi di ruolo, simulazioni, teatro dell’oppresso) competenze in tre diversi ambiti: sapere, saper fare e saper essere.
Ho inoltre partecipato a diversi corsi di formazione sia in ambito nazionale che europeo che mi hanno fatto acquisire numerose competenze nel campo dell’educazione non formale, in particolare ho partecipato al primo corso per formatori sui Diritti Umani realizzato dal Consiglio d’Europa per la promozione di Compass Manuale per l’educazione ai Diritti Umani che ho poi contribuito a tradurre per l’edizione italiana così come alla sua versione per i bambin* (Compasito – Manuali per l’educazione ai diritti umani per i bambini e le bambine.)
Diverse sono inoltre le esperienze che hanno contribuito a far maturare in me una nuova sensibilità rispetto alle questioni legate alle politiche delle migrazioni ed all’accoglienza di minori e giovani stranieri (la più significativa quella che mi ha visto far parte quale coordinatore di un Team regionale che ha studiato il sistema di accoglienza in Sicilia per conto di ANCI – Programma Nazionale Minori Stranieri Non Accompagnati) così come il mio coinvolgimento in tantissime esperienze rivolte a minorenni in situazione di disagio e di povertà educativa.